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mercoledì 4 gennaio 2012

L'idea di questo blog

Questo spazio nasce prima di tutto dai dubbi che come madre, e come educatrice, mi hanno assalito vedendo ragazzini iscriversi a facebook prima dell'età consentita, andando al ristorante e vedendo gruppi di bambini giocare da soli ognuno con il proprio videogioco, guardandomi intorno e scoprendo che i nativi digitali si "nutrono" delle nuove tecnologie.
Io, migrante digitale, appassionata del web ma anche del libro cartaceo, mi chiedo quali siano i limiti e le regole per guidare gli adulti di domani ad un uso consapevole e critico di questi straordinari ma anche pericolosi mezzi, quali rischi e quali cambiamenti ci aspettano e soprattutto cosa potrà cambiare nelle menti e nelle società governate dai nostri ragazzi.
Insomma cosa guadagneremo e cosa perderemo nel prossimo futuro grazie alle nuove tecnologie? Ne varrà veramente la pena?


Spero che questo spazio possa offrire a tutti noi la possibilità di riflettere, confrontarci e creare nuove competenze. Confido nell'intelligenza collettiva.

4 commenti:

  1. Confesso che a volte provo sollievo a non essere madre osservando in autobus, x strada, nei locali, come il cellulare, ormai divenuto un pc a tutti gli effetti, sia l’estensione della mano e purtroppo della mente di tantissimi ragazzini (e anche adulti...cosa è peggio?). Proprio 2 ore fa nello spogliatoio della palestra mi arrivava la conversazione di 3 adolescenti dove delle persone citate nessuna era stata vista, ascoltata per la cornetta di un telefono…Relazioni, scambi, il tutto via sms, facebook e simili, cmq web. Sembrava una conversazione senza anima, senza sostanza, echi di relazioni senza viso, voce, corpo, scambio.
    Adoro il web per le sue enormi possibilità ma ringrazio di appartenere ad un epoca che mi ha regalato la possibilità di discernere, fermarmi a riflettere e scegliere, in modo che non diventi un limite o l’unica via di relazione possibile.
    Ecco questo mi spaventa….quando assisto a conversazioni come quella di oggi vorrei intervenire dicendo: ma perché a queste persone non chiedi di uscire a fare una passeggiata, di andare a vedere un film al cinema, di andare a comprare un cd o un libro…o pazzeggiare ma in “diretta”?
    Forse sono solo un po’ “vecchia” e faccio i discorsi di mia madre? Il dilemma talvolta incombe.
    Il pericolo di tutto ciò è che la vita, i rapporti umani, le relazioni perdano di realtà, di peso, di valore. E’ virtuale quindi…basta un click e non esiste più o esiste. Taglia, incolla, elimina. Cestino.
    Ho ritrovato con facebook amici d’infanzia e altri + recenti che probabilmente non avrei rivisto o sentito, ma in tutto questo c’è l’eco di un vissuto vero e questo rende tali “amicizie” non solo virtuali, ma….ritrovate appunto.
    Con le nuove tecnologie….in teoria guadagneremo tempo…in realtà perderemo il miglior tempo, quello speso a vivere e costruire relazioni vere con tutti i limiti e le possibilità.
    Per me un abbraccio è ancora tale se lo sento sulla mia pelle…non riesco ad emozionarmi con 1 abbraccio virtuale. A volte (spesso?) si usa il computer x non esporsi e dire cose alle persone che mai si avrebbe il coraggio di dire guardandole negli occhi.
    A me questo non succede, sono ancora del genere che qualsiasi cosa vada detta vis a vis ma le ultime delusioni mi fanno riflettere negativamente perché riguardano proprio persone (purtroppo adulte) che hanno utilizzato l’sms, la mail, x parlare di cose che esigevano un incontro tra esseri umani…ecco questo non lo accetto e non lo accetterò mai.
    Metterci la faccia è un atto di maturità e di rispetto, di consapevolezza.
    Ecco io mi auguro che ai miei nipoti e a tutti i ragazzini del loro tempo questo gli si possa ancora trasmettere sottopelle. Io ci credo.
    Raffaella

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  2. Mi intrometto anch'io perché l'argomento è molto stuzzicante.
    Sono d'accordo che non possiamo essere certi che su un blog ci siano notizie vere, ma questa scetticità credo sia dovuta anche quando leggiamo un libro o una rivista, non trovate? Credo che in ogni caso bisogna avere il cervello "acceso" per farsi un'idea personale della situazione, magari coadiuvata anche da altri blog o da altre fonti.
    Per quanto riguarda i social network credo che siano un punto di incontro per i giovani molto interessante e non me la sento di demonizzarli. Personalmente ho centinaia di contatti su Facebook e molti sono dei miei studenti. E' una specie di cartina tornasole per sapere un po' cosa sta capitando nella loro vita e riuscire magari ad aiutarli in qualche modo nel caso ce ne fosse bisogno.

    Insegno in una scuola salesiana, fondata da Don Bosco, il cui motto era quello di "stare sempre in mezzo ai giovani". Credo che se fosse nato in questa epoca sarebbe lui per primo un frequentatore di Facebook e avrebbe sicuramente un sacco di contatti e fans.

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  3. Certo Luca, credo sia una grande opportunità per un docente poter interagire informalmente con i suoi allievi e soprattutto avere il permesso di entrare nelle loro vite e credo che questa oportunità ce l'abbiamo solamente grazie alle nuove tecnologie. Ma allora mi chiedo se sia possibile sfruttare questi strumenti anche per riuscire ad educarli ad un uso consapevole di questi mezzi, sarebbe bello usare i social network per insegnare ai ragazzi ad usarli, usare il mezzo per educare al suo uso corretto.

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  4. Ciao a tutti,nella speranza di non dire troppe banalità provo ad intrufolarmi nel discorso dicendo, anzi scrivendo, come la penso a riguardo.
    Credo che i social network debbano essere considerati elementi o nodi di una rete relazionale composta da famiglia, amicizia, scuola, istituzioni, tempo libero, sport, passioni,interessi, amore, politica,cultura (manca qualcosa?). Sul nodo social network possono transitare alcuni o tutti questi aspetti della nostra vita. Solo l'equilibrio di tutti questi aspetti può garantire un uso consapevole e corretto del social network.
    Se mi permettete una metafora vedo il social network come un auto che può essere guidata solo al raggiungimento di una certa maturità e dopo aver ben chiare le "regole del codice stradale" (per evitare spiacevoli incidenti a se e agli altri) e può essere sfruttata al meglio, quando ci consente di raggiungere consapevolmente tutte le mete della vita: lavoro, amicizia, amore, vacanze.....non quando il fine è l'utilizzo dovuto a noia o senza uno scopo. La domanda che sottoporrei a mia figlia/o è: perchè ti colleghi a facebook?

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